Un passo storico per la categoria dei Direttori di Coro Italiani, che per la prima volta si sono dotati di uno strumento indispensabile per lo svolgimento delle attività artistiche e professionali: il Codice Deontologico.
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PREMESSA
Il Direttore di Coro, cui è rivolto questo Codice, è una figura professionale con una preparazione specifica volta ad offrire alle formazioni con cui collabora una guida sicura ed affidabile.
Il termine “professionista” che in alcuni ambiti definisce colui che ha una elevata preparazione e svolge in modo adeguato il proprio lavoro a fronte di un compenso, nell’ambito corale indica sicuramente una figura con grandi competenze che però spesso svolge la professione di Direttore non come lavoro principale.
Questo Codice deontologico ha la finalità di indicare valori, obiettivi e percorsi che gli appartenenti a questa categoria possano condividere.
Tutti gli argomenti trattati vogliono essere di stimolo al miglioramento del Direttore di Coro sia sotto il profilo musicale che umano.
Sono stati individuati cinque ambiti che il Direttore di Coro deve affrontare: tutti sono subordinati al principio guida dell’ “amore per il proprio lavoro”.
RAPPORTI CON I CORISTI
Il lavoro all’interno del coro deve essere improntato ad un clima di collaborazione e di condivisione del comune obiettivo di raggiungere un grado di preparazione ed un livello qualitativo alto.
Il Direttore di Coro deve fare scelte repertoriali idonee tenendo conto delle qualità dei singoli coristi e dell’esperienza dell’intero gruppo.
La preparazione e la pianificazione delle singole prove saranno un ottimo contributo al raggiungimento di traguardi qualitativamente soddisfacenti in tempi ragionevoli.
Il Direttore di Coro deve esigere il rispetto delle regole di cui il coro si è dotato in rapporto agli orari delle prove ed alla presenza alle stesse ma sempre con modalità opportune e con i riguardi dovuti alle persone.
Per motivare una partecipazione ampia e continua dei coristi sarà utile dare informazioni sui progetti per cui si sta lavorando. Un calendario ben definito e consapevole dell’impegno richiesto al corista lo rende più consapevole e partecipe nei progetti. La crescita individuale del corista sia sotto il profilo musicale che vocale porta di pari passo un arricchimento dell’intero coro.
Il Direttore di Coro deve mirare con il suo lavoro anche a rendere i coristi sempre più autonomi quindi utilizzare un metodo che miri non solo a correggere ma anche ad insegnare.
RAPPORTI CON I COLLEGHI
La collaborazione con altri musicisti quali strumentisti e cantanti è di fondamentale importanza nello svolgimento di questa professione. Questi rapporti vanno inquadrati in uno stile di reciproco rispetto e confronto.
Particolare correttezza va usata nelle occasioni in cui sarà necessario avere la collaborazione di coristi “aggiunti” per il proprio Coro provenienti da altre formazioni.
Ciò andrà fatto sempre interpellando i Direttori dei cori da cui provengono i coristi che si intende utilizzare per valutare con loro la compatibile partecipazione di questi elementi a diversi progetti in modo che non ostacolino le attività del coro di appartenenza. Tra i direttori si deve instaurare un giusto spirito di confronto e di reciproco sostegno perché, con questo atteggiamento, dagli altri possiamo imparare molto.
RAPPORTI CON I COMPOSITORI
È auspicabile che i repertori dei cori comprendano anche brani di compositori viventi con i quali i Direttori possono avere rapporti diretti oppure utilizzarne solo le opere.
Nel primo caso il Direttore può commissionare al Compositore brani specifici, dedicati al proprio coro che rispettino precise caratteristiche musicali o legate alla scelta di testi per la realizzazione di eventi particolari. Per queste commissioni è opportuno prevedere un adeguato compenso.
Un rapporto diverso è quello che si instaura con i compositori con cui non si ha un rapporto diretto ma i cui brani sono tutelati dal diritto d’autore.
In questi casi è molto diffusa la pratica di fotocopiare le opere ma questo non è rispettoso né della legge che lo vieta, se non per un uso didattico, né del diritto del compositore di avere un compenso derivante dal proprio lavoro. Acquistare le partiture è segno di rispetto nei riguardi della coralità contemporanea, è di stimolo alla produzione per chi opera nel settore della composizione ed è di incentivo al direttore a un’accurata ricerca del giusto brano più che all’accumulo di partiture casualmente incontrate o già eseguite da molti gruppi.
FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO
Per garantire una guida sicura durante il lavoro di concertazione ed un livello qualitativo soddisfacente nelle esecuzioni il Direttore di Coro deve curare la propria formazione ed il proprio aggiornamento tramite percorsi didattici adeguati e attraverso la partecipazione ad iniziative.
idonee. Si ritiene altresì importante l’ascolto di esecuzioni proposte da altre formazioni specie se di alta qualità, e, in generale, la ricerca di repertori sempre nuovi.
E’ inoltre indispensabile lo studio preparatorio personale che il direttore deve fare prima di ogni prova o in vista di un concerto per garantire in ogni frangente un’alta professionalità.
Studiare a memoria per poter dirigere senza partitura è una pratica consigliabile.
COMPENSI
Il Direttore di Coro ha diritto ad un compenso per lo svolgimento del proprio lavoro in rapporto alla propria “professionalità”, al tempo impiegato, al rilievo degli eventi cui partecipa e all’importanza delle sedi in cui si svolgono.
L’entità del compenso potrà essere stabilita di comune accordo tra il Direttore e i componenti dell’Associazione, di cui può anche far parte, o, nel caso di specifici eventi, con i Committenti degli stessi.